Primi giorni a casa con il vostro bambino? Ecco perché può essere una fatica.

Con la nascita di un bambino, inizia una nuova avventura. Dopo la grande gioia e l’eccitazione dei primi istanti, al rientro a casa, possono presentarsi alcuni momenti di smarrimento.

A pochi giorni dal parto è normale sentirsi esauste, in particolare se si tratta del primo figlio. Talvolta ci si trova a guardare il bambino tanto atteso e immaginato, senza sapere cosa fare. Serve tempo per conoscerlo, adattarsi a lui, ed ai nuovi ritmi di vita.

Tutte le neomamme, talvolta, provano sentimenti ambivalenti e si sentono insicure delle proprie capacità. Con l’arrivo del bambino, le abitudini della vita familiare cambiano: si perdono routine e consuetudini consolidate. Anche la relazione di coppia e quella con le rispettive famiglie è destinata a mutare. Anche se fa tutto parte della normalità, all’inizio, tutto questo può spaventare.

In questo frangente, è fondamentale saper chiedere aiuto e porre dei limiti alle visite di parenti e amici, che desiderano festeggiare il nuovo arrivato. Chi tiene alla nuova famiglia può dimostrare la propria vicinanza con la comprensione della delicatezza del momento e offrendo supporto utile e concreto.

Le fatiche della neomamma

Prima di diventare mamme, si era abituate a ritmi di vita regolari: colazione, pranzo, cena. Momenti dedicati ai propri compagni, chiacchiere con sorelle, amici, parenti. Lavoro, tempo per le proprie passioni e soprattutto ad alternare regolarmente la veglia, durante il giorno e il sonno, durante la notte. Per il neonato non sempre c’è differenza tra giorno e notte. La mancanza di ore di sonno può contribuire a rendere il periodo dopo la nascita molto faticoso.

Quando c’è un neonato, in alcuni momenti, anche le più banali attività quotidiane come farsi una doccia o prepararsi qualcosa da mangiare sembrano impossibili da intraprendere o da portare a termine. La stanchezza rende difficile individuare le priorità e capire come farsi dare una mano.

Non ultimo, i cambiamenti fisici ed ormonali possono rendere instabile l’umore, portare a sbalzi improvvisi e a crisi di pianto e tristezza, contribuendo a far sembrare tutto più complicato e difficile.

Le fatiche del neopapà

Anche per i papà può essere un adattamento difficile. I ritmi della nuova famiglia talvolta sorprendono e risultano inaspettati, nonostante ci si sentisse preparati. Non si sa come supportare la propria compagna, che, almeno nei primi momenti è in prima linea nell’accudimento del bambino. Possono alternarsi momenti in cui ci si sente esclusi dalla diade mamma-bambino, a momenti in cui la sensazione prevalente è quella di essere investiti da un enorme senso di responsabilità a cui non si è del tutto pronti.

Se molti padri, anche dopo essere rientrati al lavoro, rimangono coinvolti nella cura del proprio bambino e sono desiderosi di tornare a casa per goderselo e sollevare per qualche ora la propria compagna, per altri la situazione è diversa.

Non essere presenti, durante la faticosa quotidianità dei primi tempi, può non far comprendere il bisogno della neomamma, che esausta, riverserà sul papà tutta la sua stanchezza nel momento in cui questi torna a casa dopo una giornata di lavoro. Ciò potrebbe creare incomprensioni e tensioni che rendono ancora più faticosa la ridefinizione del nuovo equilibrio.

L’importanza di saper chiedere aiuto

Nei primi giorni è molto importante non esitare a chiedere il sostegno e l’aiuto di cui si ha bisogno alle persone vicine, familiari e amici. È fondamentale non aspettarsi che gli altri intuiscano ciò di cui si ha bisogno. Infatti, l’eccitazione e la gioia per l’arrivo di un nipotino può far dimenticare quali sono le priorità di una neomamma, anche alla nonna più amorevole. Per chiedere aiuto bisogna essere chiari ed espliciti.

Quando si sono individuate le necessità prioritarie, si può pensare, per esempio, di suddividerle tra i nonni e gli zii. Un nonno può fare la spesa e una nonna cucinare piatti facili da conservare e riscaldare al momento giusto. Una sorella o una zia possono venire a dare un’occhiata al bambino, mentre la mamma si fa una doccia. Esistono anche comodi servizi di spesa e piatti pronti al domicilio, lavanderie e stirerie rapide e a buon mercato.

È bene accettare tutti gli aiuti concreti disponibili, senza mai sopravvalutare le proprie forze. Ci sarà tempo per riorganizzarsi e riprendere le redini della propria vita. Dopo un po’ di rodaggio, tutto sembrerà più facile e si ricostruirà un nuovo ritmo familiare a tre, tutto vostro.

FONTI:

https://www.pianetamamma.it/la-famiglia/comportamento-neo-padre.html

https://www.bambinopoli.it/gravidanza/Al_ritorno_dallospedale__/471/

https://www.mustela.it/content/Come-gestire-il-rientro-casa-dopo-il-parto

https://www.pianetamamma.it/la-famiglia/diventare-papa-la-famiglia/tornare-a-casa-dopo-parto.html

http://imamma.it/interviste/tornare-casa-parto-viverlo-serenamente/

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